Per quasi due ore, dimostrazioni concrete, resoconti di esperienza e scambi tecnici hanno fatto emergere una constatazione condivisa: il futuro dell’IBM i non passa necessariamente per una riscrittura, ma per una integrazione naturale in un ecosistema standardizzato e interoperabile.
La modernizzazione di un sistema come l’IBM i non si fa solo con la tecnologia, ma con gli strumenti, i metodi e le competenze che si decide di mobilitare. Il problema non è la prestazione – Power continua a superare molte architetture – bensì la penuria di profili RPG. Al contrario, trovare uno sviluppatore .NET che padroneggi Entity Framework Core, Git e l’architettura REST è immediato. Le applicazioni interne restano il più delle volte congelate per timore di romperle. Collegando l’IBM i a questo universo standardizzato, NTi Dataprovider consente alle aziende di conservare questo patrimonio applicativo innestandovi al tempo stesso le competenze attuali e necessarie.
Rémi ha presentato un’applicazione .NET, sviluppata in Visual Studio, versionata con Git e distribuita in un container. L’applicazione accede a DB2/400 in lettura/scrittura, esegue comandi CL in tempo reale e utilizza .NET per gestire l’autenticazione degli utenti tramite ASP.NET Identity, il tutto senza driver, senza proxy e senza dipendenze dalle versioni di IBM i: in breve, un connettore progettato per durare.
Per quanto riguarda infrastruttura e prestazioni, far girare applicazioni .NET su Power non richiede né risorse eccessive né configurazioni complicate. Laurent Mermet ha dettagliato l’ambiente tecnico utilizzato: un server Power 9 dotato di diverse partizioni, tra cui una leggera Linux dedicata ai container .NET. Ogni istanza consuma circa 200 MB di memoria e una frazione di CPU, garantendo al contempo alte prestazioni, il tutto in un ambiente compartimentato, isolato e sicuro. Nei test, l’inserimento di 10 000 righe nel database DB2 è stato eseguito in meno di 5 secondi. L’architettura di rete interna, gestita dall’hypervisor PowerVM, offre una latenza minima tra le partizioni garantendo un isolamento rigoroso. Il tutto completamente scollegato dal classico Windows Server, a dimostrazione che .NET non è più una tecnologia Windows, ma una piattaforma universale pronta sia per il cloud sia per l’on-premise.
Un altro punto affrontato riguarda la compatibilità. NTi funziona da V5R4 a V7R6 e con tutte le versioni di .NET, dal framework classico fino a .NET 9. Si basa sugli standard ADO.NET, il che lo rende utilizzabile direttamente con Entity Framework Core e Dapper senza configurazioni particolari, sia in modalità Code First sia Database First. Inoltre consente di eseguire procedure memorizzate, programmi RPG e di gestire grandi volumi di dati tramite streaming, in lettura e in scrittura. Laddove alcuni strumenti si bloccano non appena vengono restituiti più file BLOB, NTi li gestisce correttamente segmentando in modo pulito i trasferimenti.
Sono stati condivisi diversi casi cliente: una transizione riuscita da PHP a .NET per un costruttore di veicoli pesanti, motivata dall’esigenza di coerenza tecnica; un portale di gestione per una lega sportiva italiana, interfacciato con IBM i e in grado di gestire milioni di richieste al secondo; e infine un sistema di biglietteria con scansione QR code in tempo reale, verifica dei biglietti sulla base DB2 e gestione multiutente in tempo reale.
Non c’è mai stato un momento migliore per ripensare il vostro SI IBM i.
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Quentin Destrade